giovedì 25 febbraio 2010

Riflessione di fine giornata

Il mio pomeriggio è stato un impegnativo pomeriggio di confronti. Alla fine il discorso si è spento come un fuoco che lascia il posto alla cenere. Spesso ci si confronta con mondi, punti di vista e sensibilità diverse. Anche questo fa parte della crescita. Anche questo ci fa capire a che punto siamo del nostro sentiero, qual è il nostro grado di separazione dagli altri, quanto siamo flessibili e dov'è il nostro punto di equilibrio. Che non coincide con il guscio, con la corazza. E nemmeno con la forza o con la capacità di reagire agli stimoli esterni. E' un punto interiore che ci fa rimanere in piedi anche sulla punta di uno spillo, anche se ci troviamo sospesi su una fune, anche se siamo davanti a uno specchio o a un avversario. Rimanere chiusi in un guscio non porta vantaggi, se non nel pieno di una pioggia di pietre. Siamo funamboli, per non cadere occorre fissare un punto dinnanzi a noi, non indietro e non in basso. Si può uscire da un tunnel avendo fiducia nel fatto che, se si è entrati da una parte, l'uscita si troverà dalla parte opposta e là ci sarà uno scenario diverso ad accoglierci e anche noi nel frattempo saremo cambiati. Fiducia e marcia, passo dopo passo, sguardo avanti, mai indietro. Non lasciamoci ingannare dal fatto che non vediamo la luce che preannuncia l'uscita. A volte siamo ciechi. Altre volte una nuvola, le fronde di un albero, la notte velano temporaneamente la luce. E la luce è anche e soprattutto dentro di noi. Siamo pianeti, equilibristi, lanterne, crisalidi...non è forse magia questa?

martedì 23 febbraio 2010

Le ombre del passato


E' strano come cercando tutt'altro, ci si possa imbattere in qualcosa che non avevamo mai notato. Tutto il giorno, e non solo, in questo periodo mi confronto con le ombre del passato..ma questa foto che ho trovato pochi minuti fa tra le immagini scattate lo scorso anno, non l'avevo notata finora, mi ha sorpresa e riempita di gioia. Queste sono le più belle ombre del passato in cui io sia incappata...sono ombre perché emergono dalla luce con una pienezza, nettezza e definizione per me sconvolgente. E' un'immagine bellissima, un momento illuminato e non solo perché era pieno d'amore e serenità, ma perché trabocca ai miei occhi di un gioco divertito, di danza, di creatività, di un amore più grande, più alto che in quell'istante ci ha illuminati.

Fortuna a te...


Fortuna a te, S.. Sei arrivata da poco tra noi e già ti sentiamo parte delle nostre vite. Sei piccola, stupenda e profumata, sembri una bambola, ma il tuo cuore batte forte e riscalda il nostro, le tue mani sono farfalle e i tuoi occhi paiono bambini che si nascondono sotto le coperte per non vedere la luce, questa sconosciuta. Ti abituerai alla luce. E la cercherai. Quanti momenti vivrai al sole, sotto la pioggia, giocando con la neve, davanti a un tramonto... quanto intenso sarà il tuo percorso...quante esperienze, scoperte, intuizioni, incontri, scambi...ti auguro di fluire sempre con la vita e che tanti istanti e persone ti rendano felice. E che tu scopra molto presto la luce dentro di te...quando la troverai le tenebre non ti faranno più paura, saranno solo un mantello nero per non accecare chi non sopporta lo splendore.

domenica 21 febbraio 2010

Pianeta, vita...io vi vedo


Sono appena uscita dal cinema...chi l'avrebbe detto...ho visto Avatar. Sono uscita piena di emozioni e sentendo un cuore grande come il mondo e con le ali. Sono uscita dal cinema, negli occhi e nel profondo aria pura, unione, comunione, colori, vita...vita connessa con il pianeta, con la natura, tenera e terribile...senza l'una non esiste il resto e viceversa. Ogni perdita è un grave lutto. Tutto è interconnesso, l'energia mia si somma a quella degli altri esseri viventi, tutto è animato, niente è impossibile, basta pensare che questo sia possibile...occorre ascoltare e ascoltarsi...occorre guardare e saper "vedere"....avevo le ali quando sono uscita, provavo una singolare apertura di mente, cuore, immaginazione, l'energia al massimo...non è un delirio, è ciò che dona il film...sono uscita e sono caduta sul nostro pianeta Terra, grigio, soffocato, avvelenato, uno specchio della nostra aridità, della nostra disconnessione dalla vita, della nostra incapacità di immaginare e amare.
Ripenso ai miei geki, agli elefanti, ai gorilla di montagna..quante emozioni mi hanno dato...sono una di loro...che fine faremo? quale futuro negli occhi dei bambini..noi non abbiamo una seconda vita, come l'umano di Avatar....

mercoledì 17 febbraio 2010

Tutto storto...niente storto!!!

Oggi è andato tutto storto...alzata in ritardo, corsa per timbrare in tempo...timbrare?!!! ops...il badge è rimasto a casa...insieme al portafogli, ai soldi, ai buoni pasto e alla patente...poi devo fare una consegna, telefono per sapere a che ora chiudono gli uffici. "Alle 18, l'aspettiamo". Erano le 16. Io arrivo da loro alle 17...tutto chiuso, non c'è più nessuno. Cerco il loro ufficio per lasciare la scatola almeno davanti alla porta, salgo a piedi fino al 4° piano...peccato che fossero a piano terra...rido per le scale mentre scendo col fiatone..rido, davvero sto ridendo...ma cosa mi succede?!! O. mi propone di andare al cinema, c'è un film su Capossela e lo stesso Vinicio farà la presentazione...Si chiama "La faccia della Terra" e ruota intorno a questa idea "le canzoni sono una piccola cosa, dietro ognuna c'è una storia da raccontare"...Sì, ci vengo anche se volevo stare a casa almeno stasera, ma non si può mancare...mezz'ora di coda..ops, tutto pieno...allora corriamo a teatro, c'è lo spettacolo di una brava regista...dai, presto, manca poco...eccomi alla biglietteria: sono rimasti pochi posti in balconata laterale. "Le dico la verità, non si vede bene da lì"..."Certo, grazie per il consiglio". Va bene, mi arrendo: "O., portami a casa, se continuo a venire con te non ti faranno entrare da nessuna parte, almeno puoi provare con Capossela al secondo spettacolo".
Allora, oggi é andato tutto storto? no grazie, sono solo contrattempi, va tutto bene, sto ridendo..

martedì 2 febbraio 2010

Orecchie di elefante


A volte le associazioni di idee sono spiazzanti...ma come funziona la nostra mente?! Tuttavia, proprio per il fatto che possono spiazzarci, in alcune situazioni ci risollevano, inaspettatamente, l'umore e la giornata.
Oggi improvvisamente corto circuito...dal nulla ricordi e domande, come un esercito di nemici all’assalto...lo schermo del computer si appanna, sento fili d'acqua scendere sulle guance...oh no...sono in ufficio, c'è via vai, cose da fare e io mi sento come una madonnina lacrimante (mi immagino proprio come una statuetta di ceramica, bianca, col velo, il solco delle lacrime sul viso cesellato, le mani aperte..)...NOO...vado quatta quatta a nascondermi in bagno con la testa pesante di "Ma perché lo ha fatto?, "Ma come fa?", "Ma é successo davvero?", "Ma perché non è solo un incubo?" (come se mi piacessero gli incubi, mah)...insomma, attimi di buio. Sento solo il cuore ardere di tristezza invece di fare un falò di queste domande inutili, che mi hanno aggredita alle spalle. Ok, sono più presentabile e torno alla scrivania...devo scrivere un sms alla mia amica M..SUBITO! Fatto. Ora sa come mi sento, magari mi aiuterà a staccare la spina, a volte le basta una parola. Eccola, M. risponde in un attimo. E’ proprio lei, sensibile, generosa: mi ricorda una cosa molto bella capitatami di recente e suggerisce di concentrarmi su questa emozione positiva per scacciare i ricordi, che col tempo si allontaneranno…sì, è vero, sto pensando a una cosa bellissima…puff…svanita, sono di nuovo qui nel grigio, disarmata alle prese con l’esercito del passato e con le frecce del presente…ma ecco che, come una palla di rovi sospinta dal vento, parte l’associazione di idee. Nel flusso di coscienza, ecco come sono balenati i flash, uno dopo l'altro: "la memoria dei miei sentimenti è pachidermica, ci metterò anni a dimenticare, a voltare pagina, a farmene davvero una ragione…mmmh pachiderma…penso a elefante…elefanti visti in Uganda, con quelle orecchie enormi e sventolanti…orecchie d’elefante…orecchie d'elefante!!...mi viene in mente il self-service…"orecchie d’elefante" era il secondo di carne di oggi"..mi arresto...ma si può chiamare una pietanza con questo nome?! Nella padella delle cotolette, che io, disgustata, immagino grigie come la pelle di un pachiderma, ma probabilmente erano del solito colore dorato…mi accorgo che mi sono distratta. Mi sento sollevata, respiro. Si è spezzata la catena che mi imprigionava e i pensieri dolorosi hanno perso potere grazie a questa scarica di neuroni, questa sequenza bizzarra e incontrollata di immagini. Ora so dove sono finiti in un attimo i miei ostili pensieri e ne sono grata: sono mosche nelle orecchie giganti di un elefante africano! Spero che con i loro sussurri non lo disturbino nel calore torrido della savana e che nel suo cammino, con passo lento e ben fermo, lui li porti lontanissimo da me.

domenica 31 gennaio 2010

Quei ragazzi del Vietnam

Poiché fa molto freddo, per scaldarmi provo a pensare a un luogo e a un tempo, in cui c'era un grande calore. Questo luogo si chiama Vietnam. E' un luogo geografico lontano, ma è anche un luogo della memoria che posso facilmente richiamare e sentire vicinissimo, azzerando ogni distanza con un battito di ciglia. Estate 2008. Un caldo soffocante, sono sempre avvolta da uno scialle di umidità che quasi toglie il fiato. Ci si sente sempre stanchi d'agosto in Vietnam. Nelle città il traffico e il frastuono ti invogliano a scappare via...e allora scappi e ti ritrovi a essere un puntino rosa in mezzo a risaie verdissime, un'ombra che cammina di notte tra lampioncini colorati appesi lungo la strada, una mano su cui si posano farfalle dalle ali dipinte. C'era tanto caldo in Vietnam nell'agosto 2008. E c'era tanto calore e gioia dentro di me, tanto amore, un amore appena nato. Si desiderava vivere il tempo insieme, cercando di imprimere nella memoria ogni nostro particolare: le mani, i piedi, gli sguardi, il respiro, le sfumature della voce, i silenzi, il contatto della pelle. Avevamo un bungalow di legno in riva al mare, immerso nel verde, la doccia era all'aperto in mezzo a fiori e piante dai colori esotici. Si sentivano le onde frangersi di notte e da lì abbiamo visto la tempesta più luminosa e elettrica che io ricordi. I veri proprietari del nostro bungalow erano una coppia di geki multicolori (gekko gecko o tokay), bellissimi, inseparabili. Erano "i nostri ragazzi", li chiamavamo così. A volte mi chiedo se siano ancora lì, sulla nostra isola, nel nostro bungalow o se si siano separati anche loro, come noi. Io tifo almeno per loro.

Inverno


E' l'inverno più lungo e profondamente invernale che io ricordi...sembra non finire più, sembra che la neve non smetta più di fioccare dal cielo, sembra che il freddo della mia città non smetta più di invadermi il corpo fin nelle ossa...ma cosa sta succedendo? da quanti anni non arrivava un inverno così inverno?...da quando ero una piccola scolaretta con la cartella e i moonboot che andava andava a scuola facendo palle di neve lungo la strada. Com'era fredda e soffice la neve e come si scioglieva in fretta tra le mie manine rosse... Come cambiano gli stati d'animo da quando sei bambina e ogni giorno è un nuovo giorno, senza tante domande o aspettative a quando diventi adulto e tutti i giorni ti sembrano quasi uguali nel loro ritmo, nelle abitudini che ci ancorano alla realtà, negli incontri...ecco, in questa nicchia vorrei tanto provare a trovare quel qualcosa che differenzia un giorno dall'altro e ci può far percepire la quotidianità come una sfaccettatura di una realtà più grande e più colorata..come quando eravamo bambini...ci riuscirò?..